giovedì 1 ottobre 2020
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Polizia predittiva big data e tecnologia - Ci vorrebbe un sano confronto
Nel video raggiungibile al link sottostante, Andrea De Nicola criminologo dell'Università di Trento parla di Polizia Predittiva al TEDxTrento (TED Ideas Worth Spreading).
Nell'introdurre il suo lavoro trova l'occasione per citare anche con un pizzico di sana ironia XLAW nell'ambito della sperimentazione a Venezia ed in realtà è in Italia che nasce la Polizia Predittiva. Dal 1999 infatti è in Italia che vengono svolti i primi studi ed i primi lavori grazie ai quali si è potuto comprendere che la Prevenzione di alcune tipologie di crimini passa per la loro Predizione, un'opportunità divenuta reale grazie alla tecnologia ed a tools di intelligenza artificiale, ne è un esempio XLAW.
Bisogna ammettere che è molto affascinante l'idea di città intelligente sotto l'egida della tecnologia e dei big data tuttavia, come spiegato nel libro "SICUREZZA 4P lo studio alla base del software per prevedere e prevenire i reati" si tratta di un approccio che nasconde delle insidie.
Certo i dati sono importantissimi ma la troppa fame di dati rischia di sancire clamorose disfatte. Questo è capitato a chi scrive, dichiarato apertamente a valle dei tanti anni di studio svolti anche per aiutare chi si appresta non solo a valutare quelle esistenti ma soprattutto a sviluppare nuove soluzioni.
Presi ad esempio alcune tipologie di dati il docente ritiene che potrebbero essere preziosi per predire il crimine. Non lo sono.
Innanzitutto è veramente molto difficile affrontare il tema criminalità accettando il dato e non l'indizio che sono due cose differenti perché se il primo è un elemento di cui si dispone per formulare un giudizio per risolvere un problema, il secondo è un elemento sufficiente a fornire un orientamento valido per risolvere un problema ne deriva quindi che acquisire dati per formulare un giudizio per risolvere un problema, significa rincorrerlo mentre disporre di un elemento valido per orientare la soluzione di un problema, significa prevederlo e prevenirlo. Se è un nuovo approccio che si tenta di proporre qui sta la differenza con l'approccio tradizionale.
Per anni è stato raccolto di tutto ma abbiamo fallito, successivamente abbiamo capito che per predire il crimine non bisognava acquisire molti dati ma solo pochi indizi per arrivare a riconoscere quei modelli criminali che si ripetono nel tempo e nello spazio in modo da prevederli e prevenirli.
L'innovazione è proprio questa dietro alla quale risiede un approccio rivoluzionario che può portare allo sviluppo di soluzioni efficaci che possano supportare strategie di prevenzione purché si basino principalmente su velocità ed economicità.
Certo un pizzico di amarezza sopraggiunge pensando che pur conoscendo XLAW ed i risultati ottenuti e si spera anche ciò che vi è alla base, non sia mai giunto un invito per avviare un confronto, tra l'altro a Trento è in uso XLAW. Questo è forse il motivo per il quale nonostante gli enormi sforzi l'Italia non detiene la giusta leadership in un campo in cui regna ancora tanta confusione che poi alimenta anche lo scetticismo. È un peccato.
Manca il confronto è vero ma non c'è da meravigliarsi perché il motivo risiede nel fatto che le istituzioni continuano a lavorare nel chiuso delle proprie singole torri.
Di materiale a disposizione ne abbiamo tantissimo e più menti da anni ci stanno lavorando il confronto è ancora apertissimo!
Vai al video di TED Ideas worth spreading: