ELIA LOMBARDO - Ricercatore, inventore e scrittore - La sicurezza è conoscenza

ELIA LOMBARDO

Ricercatore, inventore e scrittore

venerdì 11 ottobre 2019
post nella sezione 6 - Blog

XLAW® - Ricerca e lo sviluppo senza sperimentazione è elucubrazione

Il progresso tecnologico ha caratterizzato gli ultimi decenni rivoluzionando le nostre vite.

L’innovazione nel settore dell’ICT, in questi anni ha portato con sé una vera e propria rivoluzione e la tecnologia sembra sempre più essere un ponte di collegamento tra la scienza applicata e le dinamiche della società che contraddistinguono i nostri giorni.

Ho letto recentemente il libro scritto del geologo Mario Tozzi dal titolo "Tecnobarocco" in cui ho trovato dei passaggi che mi hanno molto colpito come quello in cui egli sostiene che ha poco senso rendere tecnologici aspetti o funzioni della nostra vita, che la tecnologia è slegata dalla radice scientifica ed è fine a se stessa, che è barocca ed incrementa i profitti basati sui bisogni indotti, accelera l’obsolescenza di oggetti e macchine, è costosa e fa perdere tempo.

Devo ammettere che sono rimasto spiazzato da Tozzi, in fondo geologia e tecnologia dovrebbero andare a braccetto.
Riflessioni dure dunque, anche se alla fine egli sostiene che vi è tecnologia valida ma è quella più semplice, che migliora veramente le condizioni di vita degli uomini, senza compromettere l'ecosistema terra.

Io vorrei interpretare questi pensieri dal mio punto di vista perchè credo che egli volesse intendere che nello sviluppo tecnologico manchi un tassello importantissimo: la responsabilità.

Osservo con interesse lo sviluppo tecnologico, soprattutto quello legato al mondo della sicurezza. Ogni giorno vengono presentate tantissime soluzioni vuoi da aziende, vuoi da sviluppatori in cerca di finanziatori ma in pochissimi casi esse sono frutto di un responsabile processo di ricerca e sviluppo.

Nel mio percorso, ho dovuto spesso tentare di smorzare il clamore suscitato intorno alla mia persona per aver ideato e sviluppato XLAW per prevenire i crimini prevedendoli, sottolineando con non poche difficoltà che se di prodigio si deve parlare, esso sia da ricercare in quello che c'è dietro alla soluzione tecnologica risultato di un lunghissimo periodo di ricerca, sviluppo ma soprattutto di sperimentazione.

E' infatti sempre più raro rilevare che dietro ad una tecnologia ci sia un reale processo di maturazione e molte soluzioni vengono letteralmente catapultate nel mercato, senza avere a corredo nulla e credo che questo sia un serio problema.

Ho ad esempio incontrato aziende, sviluppatori, startupper con grandi idee ma senza alcuna consapevolezza che dietro ad una qualsiasi soluzione tecnologica, ci debba essere un processo di abilitazione fatto di sperimentazione, tantissima sperimentazione.

Pochissime volte ho visto presentare una tecnologia quale evoluzione di un serio processo abilitante e pochissime volte ho visto corredati di validi casi di studio lavori tecnologici.

Lo sviluppatore in genere da per scontato che il suo lavoro funzioni e considera poco la possibilità che per quanto valido dal punto di vista tecnologico, esso possa poi fallire all'atto della messa in pratica.

Il risultato che ne deriva, è che ci sono tantissime soluzioni che potrebbero essere valide ma il più delle volte finiscono in soffitta perchè seppur di utili fini, non riescono a soddisfare le reali esigenze come ad esempio quella della resilienza al cambiamento e dopo uno slancio di tipo emozionale esaltato da operazioni di pubblicità e marketing, l'utente finale ritorni a fare come faceva in passato.

Potrei citare tantissimi casi anche quelli di chi in Italia o all'estero ha tentato o tenta di affrontare la criminalità con l'impiego di strumenti tecnologici innovativi.

Nel campo della sicurezza ma non solo, un lavoro tecnologico non può essere fine a se stesso, come Tozzi sostiene ma deve essere necessariamente il risultato oltre che di un processo di sviluppo tecnologico anche di un processo di studio umanistico.

Non solo tecnologia quindi.

Questo mi permette di evidenziare ancora una volta che XLAW è il frutto di oltre venti anni di studi multidisciplinari ed il suo sviluppo ha seguito un rigoroso processo di maturazione alla base del quale vi sono principi scientifici, matematici e teorie criminologiche ed anni di lunga ed estenuante sperimentazione che sostengono il modello.
E' per questo che ho ritenuto opportuno aprire il progetto XLAW, in primo luogo per dare la possibilità di sperimentarlo indipendentemente, senza che vi fosse l'influenza di chi lo ha pensato e sviluppato e per permettere anche di consultare tutta la documentazione a corredo onde verificarne non solo l'efficacia dal punto di vista tecnologico ma anche e direi soprattutto la reale possibilità d'impiego per raggiungere gli obiettivi che esso si prefigge.

Concludendo, lo sviluppo tecnologico senza dubbio fa parte dell' evoluzione umana ma necessita di maturazione, la cui componente principale, è senza dubbio la sperimentazione che è la prova regina dell'efficacia e dell'utilità, altrimenti rischia di essere pura elucubrazione.

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