lunedì 14 settembre 2020
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Videosorveglianza: crescita tecnologica ma poca innovazione

La tecnologia di videosorveglianza sta facendo passi da gigante e molte aziende si contendono il mercato della sicurezza lanciando soluzioni per migliorarne l'efficienza ed anche per ridurre i costi ancora esorbitanti.
Ci sono alcune di esse che si concentrano su mercati di nicchia come ad esempio quello della sicurezza negli stadi è il caso della tedesca Dallmeier che ha lanciato una telecamera grazie alla quale si può riprendere continuativamente una grossa porzione degli spalti e zoomare sulla zona interessata in un qualsiasi momento della ripresa, con immagini ad altissima definizione.
Questo nuovo concetto di telecamera sta cominciando ad interessare anche la sicurezza urbana e rappresenta uno strumento operativo di grande efficacia perchè consente anche di operare forti razionalizzazioni sui costi delle infrastrutture dell’impianto, favorendo nel tempo un sensibile risparmio sui costi complessivi della sicurezza. È possibile infatti riprendere una vasta area con la risoluzione necessaria all’identificazione di una persona da un singolo punto di installazione, contrariamente all’approccio convenzionale in cui, per ottenere lo stesso risultato, si devono posizionare nella medesima area decine di telecamere. Una telecamera Panomera (è il nome della tecnologia brevettata) equivale infatti a 35 telecamere convenzionali full HD e ben si comprende quindi quale possa essere il beneficio in termini di riduzione dei costi di installazione e di manutenzione.
Tuttavia queste soluzioni ancorché di grande potenza, possono facilitare sempre più l'attività investigativa mentre l'attività di Prevenzione viene affidata al solo effetto deterrenza che tale potenza potrebbe eventualmente esercitare sui malintenzionati.
Osservata una dimostrazione, nonostante ci si sia trovati di fronte ad una soluzione performante dal punto di vista della qualità delle immagini e della effettiva possibilità di razionalizzazione dell'impianto rispetto a quelli tradizionali, risulta ancora indispensabile la gestione umana della tecnologia che normalmente si sa, è basata sulla percezione o sulla necessaria visione continuativa di ciò che accade nello scenario in esame. La conseguenza è che molti degli eventi critici vengono sistematicamente "rincorsi" ed investigati solo attraverso lo girato nella speranza che la telecamera inquadrava con precisione il luogo esatto dell'evento.
Immaginiamo invece se tecnologie di tale potenza venissero gestite sin dal momento del loro posizionamento da una IA in modo da predisporre le riprese in base al reale grado di rischio ovvero in base alla Predizione di possibili eventi illeciti, il risultato che ne conseguirebbe sarebbe quello di riprendere con altissima probabilità sempre il punto giusto nel momento giusto pro attivamente e con lo scopo di allertare con largo anticipo chi è deputato a Prevenire l'evento prima che accada.
Sebbene si stia lavorando molto per migliorare le caratteristiche tecniche degli strumenti come la qualità delle immagini e si stia lavorando anche per dare un senso all'enorme mole di dati che si possono immagazzinare da riprese video come ad esempio l'analisi dei volti per il riconoscimento facciale oppure dei movimenti, aldilà delle criticità giuridiche e dei limiti etici che sembrano essere sempre più insormontabili, si è purtroppo ancora molto lontani dal poter considerare questi strumenti come reali supporti operativi di Prevenzione, studi e ricerche dimostrano che la strada intrapresa non sia quella giusta per garantire sicurezza.
Atteso che anche a giudizio di chi scrive sia oggi necessario spostare del tutto il costrutto strategico dell’azione di controllo da una visione riparatoria del danno ad una visione probabilistica del rischio e quindi da una logica di rincorsa dei problemi e degli effetti che essi generano tipica della permanente emergenza, ad una che lavora sugli schemi della Prevenzione, questo cambio di paradigma dovrebbe interessare anche chi produce soluzioni tecnologiche perchè se è l'innovazione che desta l'interesse ben vengano tecnologie più performanti ma andrebbero affiancate soprattutto a nuove e rivoluzionarie possibilità d' impiego.
L'auspicio è che in futuro i produttori di tecnologia diventino portatori di interesse per un mercato come ad esempio quello della sicurezza pubblica dove spesso i decisori non hanno competenze tecniche per trasferire ai fornitori le reali esigenze, il rischio e che si accontentino di quello che al momento viene proposto ignorando possibilità diverse e cosicché nuovi paradigmi.