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ELIA LOMBARDO

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lunedì 6 marzo 2023
post nella sezione 6 - Blog

Le polizie locali: Centrali per la sicurezza urbana

Quanto delineato dal Ministro dell'Interno Dr. Piantedosi al termine della giornata organizzata da ANCI e dall'Accademia Nazionale sulle attività delle Polizie Locali per la presentazione del Rapporto nazionale sull'attività delle Polizie locali, è lo scenario che da tempo in molti auspicano perché le Polizie locali svolgono un ruolo indispensabile, caratterizzato da competenze specifiche legate all'ambito dell'ente locale in cui operano.

Nel libro Sicurezza 4P, pubblicato nel 2018, decisi di dedicare un intero capitolo alle Polizie Locali e al ruolo che esse avrebbero dovuto ricoprire in futuro nell'ambito del rinnovato concetto di Sicurezza Urbana intesa come bene pubblico delineato già nel 2008.

Nel concetto di Sicurezza urbana come bene pubblico che comprende vivibilità e decoro delle città, coesione sociale e convivenza civile, il coinvolgimento delle Polizie locali nelle attività di controllo del territorio è fondamentale.

I corpi di Polizia Municipale, in un quadro di sicurezza urbana integrata, possono e devono assumere una diversa importanza. Gli agenti di polizia municipale oggi vengono ancora visti come coloro che sanzionano gli automobilisti quando commettono delle infrazioni al codice della strada. In realtà, questi sono compiti che spettano a tutti gli agenti e ufficiali di Pubblica Sicurezza, ma l'Agente di polizia municipale deve prima di tutto assolvere al compito di ascolto dei problemi della cittadinanza e del territorio, e anch'esso collaborare quindi alla realizzazione di strategie per aumentare lo stato di sicurezza nelle città.

È ben chiarire che la polizia municipale, in Italia, rappresenta un corpo di polizia a ordinamento civile, che può essere costituito e gestito dagli enti locali, sia in forma autonoma sia associata.

Può essere organizzata in corpo, su conforme deliberazione dell'organo assembleare dell'ente locale, quando il numero degli addetti sia pari o superiore a sette. In tal caso, essa viene elevata al rango di ramo autonomo di amministrazione dell'ente locale e il relativo responsabile assume la denominazione di comandante, il quale risponde direttamente al sindaco o all'assessore a ciò delegato, del rispetto delle direttive nonché dell'addestramento, della disciplina e dell'impiego tecnico-operativo degli appartenenti al Corpo.

Il Corpo svolge funzioni di:

- polizia amministrativa;

- polizia giudiziaria;

- polizia stradale (solo nel territorio di competenza);

- funzione ausiliaria di pubblica sicurezza;

- funzioni di polizia tributaria (per i tributi dell'ente locale);

- ausilio al personale sanitario nell'esecuzione dei trattamenti sanitari obbligatori.

La funzione di tutela dell'ordine pubblico può essere svolta anche da personale di polizia locale, in ausilio alle altre forze di polizia italiane, sulla base degli accordi tra il Sindaco e il Prefetto al quale compete istituzionalmente il compito di garantire l'ordine pubblico e la sicurezza pubblica.

L'agente di polizia municipale assume inoltre la qualifica di agente di pubblica sicurezza, attribuita con decreto di approvazione emanato dal Prefetto, previa comunicazione al Sindaco e su sua richiesta, previo accertamento del possesso di requisiti come:

- godimento dei diritti politici e civili;

- non aver subito condanna a pena detentiva per delitto non

colposo o non essere stato sottoposto a misura di prevenzione;

- non essere stato espulso dalle forze armate italiane o dai Corpi militarmente organizzati o destituito dai pubblici uffici.

Secondo il codice di procedura penale italiano, nell'elenco degli agenti di polizia giudiziaria con competenza generale, gli operatori della polizia municipale sono definiti guardie dei comuni, come confermato ed esplicitato nel comunicato ufficiale del Ministero di Grazia e Giustizia (GU Serie Generale n. 250 del 24-10-1988 - Suppl. Ordinario n. 93) in cui viene illustrato il contenuto di ogni articolo del C.P.P., nella parte riguardante la polizia giudiziaria.

Ai sensi della legge 65/1986 sono qualificati operatori, come da disposizione ordinamentale in via generale tratta ancora dall'art. 7 comma 3 lettera c) della legge sopra richiamata, mentre i quadri intermedi sono qualificati coordinatori e addetti al controllo.

Il comandante viene definito responsabile del Corpo. Il Prefetto revoca la qualità ausiliaria di agente di p.s. qualora vengano meno i requisiti, senza che ciò faccia venire meno la qualifica di Agente/Ufficiale, come stabilito all'art.all'art.5 della legge n. 65/1986.

Anche la Cassazione con diverse sentenze, sia civili che penali, ha identificato le guardie dei comuni con gli operatori di polizia municipale, riconoscendo un potere d'intervento per crimini di qualsiasi genere.

Chiariti i compiti è possibile dire che i corpi di polizia municipale invece ancora difficilmente si occupano di concorrere con gli altri corpi per il contrasto dei crimini predatori.

È giunto invece il momento di apportare un sostanziale e radicale cambiamento perché se la sicurezza dei territori passa a 360° per il recupero della fruibilità degli spazi urbani, le Polizie locali svolgono un ruolo indispensabile, centrale per la sicurezza nelle nostre città.

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