L'applicazione della Polizia predittiva per la sicurezza urbana non sposta il crimine

25.07.2022

All'interno della sezione i miei lavori è possibile accedere al contenuto dell'ultima pubblicazione dal titolo "La polizia predittiva per la sicurezza urbana non sposta il crimine". Si da atto delle osservazioni sul  "displacement effect" nell'ambito della sperimentazione dell'applicazione della Polizia Predittiva per la Sicurezza Urbana in Italia. 

Abstract
Uno degli aspetti controversi della predictive policing ancora oggetto di dibattito in ambito accademico, è l'eventuale spostamento del crimine che in criminologia viene definito displacement effect ovvero uno dei rischi che la criminologia individua in caso di interventi di prevenzione che agiscono sullo spazio o sul contesto della realizzazione del reato. Ad esempio, rimuovere l'opportunità che avvenga un crimine, o cercare di prevenirlo modificando la situazione in cui si realizza come nel caso della prevenzione situazionale e quindi della polizia predittiva, non sempre previene effettivamente il crimine, ma talvolta semplicemente lo sposta. Tale eventualità è stata già esclusa nel corso del lavoro di studio che ha portato allo sviluppo del tool XLAW impiegato per sperimentare l'applicazione della Polizia Predittiva per la Sicurezza Urbana in Italia.
Tuttavia, al fine di rafforzare quanto precedentemente scoperto, si è provveduto a verificare l'eventuale spostamento del crimine che si sarebbe potuto determinare secondo quanto ipotizzato da precedenti studi ovvero spostamento geografico, spostamento temporale, spostamento tattico e spostamento tipologico nel corso del periodo di sperimentazione della Polizia Predittiva nelle sei città italiane coinvolte.